Cosa deve fare il lavoratore in caso di malattia
Cosa deve fare il lavoratore in caso di malattia?
La prima cosa da fare
è comunicare immediatamente al capo del personale la propria indisponibilità al fine di consentire la sua sostituzione e non interrompere il processo produttivo.
Il secondo obbligo è sottoporsi a visita medica o presso lo studio del proprio medico curante o, se intrasportabile, presso il proprio domicilio ed accertarsi che il medico invii in formato telematico il certificato medico all’INPS. La responsabilità del mancato invio ricade sul lavoratore che può ridurre le proprie responsabilità dimostrando di essersi sottoposto a visita medica e di aver comunicato in azienda la propria malattia. In caso di impossibile trasmissione telematica il lavoratore è tenuto ad inviare all’INPS e al datore di lavoro il certificato cartaceo entro due giorni.
La Cassazione ha più volte detto che è legittimo il licenziamento del dipendente che non invia il certificato di malattia anche se la patologia è reale. Il mancato adempimento degli obblighi di comunicazione che gravano sul dipendente giustifica, infatti, la massima sanzione. Non serve, a questo punto, dimostrare che la patologia è effettivamente esistente (sent. n. 26465/17 dell’8.11.2017).
La stessa procedura deve essere seguita nel caso di prosecuzione dell’indisponibilità fisica al termine dei primi giorni di malattia.
Come previsto dalla vigente normativa in materia il lavoratore deve essere:
- Reperibile nelle fasce orarie previste per le visite di controllo;
- Rendersi raggiungibile dal medico di controllo;
- Non uscire di casa, durante le fasce orarie previste;
- Non pregiudicare la guarigione, tali comportamenti possono portare al licenziamento per giusta causa;
- Non svolgere altri lavori;
- Rientrare sul lavoro appena finisce la malattia.
Una eventuale ricaduta entro i primi 30 giorni si considera continuazione della precedente malattia.